"Quando io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come Lazzaro". - Eduardo De Filippo

BREVE STORIA DEI MACININI DA CAFFÈ

 

Il macinino da caffè, o macinacaffè, è un apparecchio che si usa per macinare i grani del caffè, fino a renderli fini come la farina. L’arrivo del caffè in Europa nel XVI secolo creò la necessità della creazione di un apparecchio specifico che permettesse di polverizzare i grani del caffè senza che questo ne deteriorasse gli aromi.

I primi strumenti utilizzati furono dei classici mortai, nei quali venivano messi i cicchi di grano torrefatti. In seguito vennero creati i primi macinini specifici, adattando dei macinini in origine utilizzati per le spezie. I primi macinini veri e propri apparvero in Europa e in Turchia nel XVII secolo. In Turchia i macinini erano composti da un cilindro in cuoio o in latta. Cesellati o decorati con pietre preziose, erano dotati di un meccanismo composto da un’asse verticale che azionava una noce striata e spesso da una manovella pieghevole che si erge in cima al macinino.

 

 

I primi macinini francesi furono dei modelli di lusso per i saloni della nobiltà. Saint Etienne fu un centro di produzione importante di questi primi macinini, utilizzando la conoscenza della meccanica di precisione sviluppata in tanti anni nella fabbricazione di armi. La più bella collezione di macinini da salone si trova al Museo Le Secq des Tournelles a Rouen, in Normandia. In Francia i primi macinini “di serie” vengono chiamati “Modelli Luigi XIV”. Hanno un corpo ricavato da un unico pezzo di legno, spesso di noce. Venivano fabbricati su richiesta da costruttori di forbici o da maniscalchi ed erano oggetti di lusso.

A seguito della crescente diffusione della consumazione della nera bevanda, verso la metà del ‘800 cominciano ad apparire altri tipi di macinini. Di solito erano costituiti da una base che permetteva di fissarli al tavolo. Il modello più diffuso era il cosiddetto “a clessidra”, composto da due coni collegati con un innesto a baionetta. I tipi di macinini sono molto diversi fra loro a seconda delle regioni di produzione. Nel XIX secolo, il secolo dell’industrializzazione, coincide con una diffusione di massa della bevanda. La ragione è anche storica, perché nel 1806 Napoleone Bonaparte istituisce il blocco per tutte le merci provenienti dalla Gran Bretagna. In rappresaglia gli inglesi affondarono le navi che trasportavano prodotti esotici in Europa e pertanto le merci s’accumularono presso i produttori.

Dopo la battaglia di Waterloo queste scorte poterono essere immesse sul mercato, provocando un crollo del prezzo del caffè. I fornitori allora svilupparono dei macinini da negozio in modo che ogni drogheria potesse macinare il caffè ai propri clienti. Questa epoca corrisponde al periodo di grande diffusione dei macinini ad albero orizzontale, che esplosero anche in una grande varietà di forme e di meccanismi. L’utilizzo dell’acciaio permise l’inizio di una vera e propria industria dei macinini a caffè.

 

 

Il XIX è anche il periodo in cui fecero la loro comparsa il macinino cubico che presto s’impose come la migliore soluzione per l’utilizzo individuale, il macinino fiammingo in legno a colonna con la sua ciotola aperta e poi i macinini francesi della Peugeot, a partire dal 1840. Il XX secolo costituisce l’apogeo ma anche la morte del macinino da caffè, progressivamente rimpiazzati dai macinini elettrici che fecero la loro comparsa nel 1975.